Brexit e e-commerce
Brexit e e-Commerce, le nuove regole per acquistare dal Regno Unito.
Brexit e e-commerce? Le cose cambiano. Anche il commercio online
È cambiato il riconoscimento delle qualifiche professionali, ossia il reciproco riconoscimento delle qualificazioni tra paesi, i documenti da portare in viaggio, le semplici telefonate, i pagamenti con le carte, il lavoro nel Regno Unito e il commercio online. Sì, quello costa di più.- Fino al 31 dicembre 2020 le spedizioni destinate al Regno Unito dall’Italia e viceversa non erano gravate da alcun costo aggiuntivo riguardante le spese doganali
- Dal 1° gennaio 2021 tali spedizioni sono soggette alle normative di interscambio delle spedizioni Extra UE
E quindi?
Quindi se un acquirente italiano compra da un sito inglese, una volta che le spedizioni saranno arrivate in Italia, saranno gravate da oneri doganali (dazio e/o IVA, in funzione del valore della spedizione) e il corriere che effettuerà la consegna applicherà un supplemento, a compensazione dalle spese di sdoganamento. Questo vale anche per privati che spediscono dal Regno Unito in Italia al di sopra di una certa soglia, ossia 45 euro.“Io vivo a Londra e la mia ragazza, Rachele, a Milano. Per i suoi 30 anni le farò arrivare con spedizione un regalo bellissimo. Un vestito vintage rétro color ottanio. Su un sito di vintage molto famoso qui a Londra, ne ho trovato uno che sicuramente le piacerà. Costa sulle 400 euro, un prezzo alto per me ma ancora affrontabile”.
Brexit e e-Commerce, le nuove regole per acquistare dal Regno Unito
Andrea però non ha fatto i conti con le nuove regole dell’e-commerce. Una volta in Italia la spedizione, avendo un valore superiore a 45 euro, verrà gravata da dazio e/o IVA e dalle spese di sdoganamento. Quindi spenderà molto di più di 400 euro.E i privati che spediscono nel Regno Unito?
Nel caso di regali inviati da privati italiani a privati in UK, al di sotto delle 39 sterline, non vengono applicati oneri doganali. Al di sopra di questo importo, invece, il destinatario dovrà pagare sia gli oneri doganali sia le spese di sdoganamento.E le aziende che dall’Italia spediscono in UK?
Al di sotto di 135 sterline (circa 150€) dovranno effettuare il pagamento degli oneri doganali direttamente ad HMRC (la Dogana del Regno Unito) dopo aver aperto un codice GB EORI, codice che identifica il mittente. Al di sopra di tale importo invece sarà il destinatario che pagherà gli oneri doganali direttamente e le spese di sdoganamento.UK, un KO per l’e-commerce online?
Se i prezzi continueranno a essere così poco convenienti, ci potrebbe essere un cambio di rotta, i merchant inglesi potrebbero guardare solo ai prodotti locali e sempre meno a quelli internazionali. In questo modo, a lungo andare, potrebbe esserci uno stop totale degli inter-scambi a favore del locale, certo, ma il glocal si azzererebbe del tutto?Ma, c’è un ma. Cara Brexit e e-Commerce, a noi la sfida
I cambiamenti sono sempre delle opportunità. Di crescita, di evoluzione. Sono sfide. “Continuare ad aumentare le conversioni e la fidelizzazione dei clienti”. Questa è sempre la prima regola. Prepariamo il nostro negozio online a questo cambiamento. Continuiamo a offrire un’esperienza completa e affidabile ai nostri clienti. La Commissione Europea ha creato dei documenti per prepararsi. Si possono scaricare e studiare.Dopodiché mettiamoci dei post-it promemoria. Come quelli che vi presentiamo qui sotto.
Le cose cambiano, anche il commercio online.
Ma tu non cambiare nel tuo servizio verso i tuoi clienti.
Continua a offrire disponibilità, prodotti, affidabilità e positività.
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