Da un lato, comprare qualcosa non è mai stato così facile: ogni giorno una folla sempre più ampia di persone sfila di tasca il proprio smartphone ovunque si trovi per lanciare un’app dedicata all’eShopping; bastano pochi gesti e migliaia di pacchi iniziano il loro viaggio verso altrettante abitazioni, sempre più spesso per consegne same day. Dall’altro, l'aumento esponenziale della complessità nella gestione dell'ultimo miglio sfida l’industria della distribuzione, creando terreno fertile per un’ampia e diversificata innovazione tecnologica che riguarda tanto i sistemi di gestione dell’intera filiera, quanto i singoli strumenti e servizi che essa impiega e mette a disposizione degli operatori.
Si diffonde, ad esempio, l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare l’enorme quantità di dati prodotta dalle attività della distribuzione e vendita e, quindi, per ottimizzare in tempo reale ogni scelta e azione riducendo costi, eliminando sprechi e aumentando l'efficienza dei processi. Grazie agli algoritmi di machine learning - alle macchine capaci di imparare - diviene infatti possibile prevedere le richieste dei clienti insieme con eventuali picchi di attività, in modo da predisporre in magazzino i colli in spedizione quando servono e dove servono, di fatto riducendo al massimo movimenti e tempi di attesa. Sempre in magazzino, le operazioni vengono progressivamente agevolate dal diffondersi di dispositivi IoT (Internet of things), che rendono oggetti e macchinari in grado di “monitorare il proprio ambiente, riportare il loro stato, ricevere istruzioni e persino agire in base alle informazioni ricevute" (McKinsey Global Institute).
Gli stessi sistemi e strumenti possono essere utilizzati per ridurre il numero di veicoli in circolazione, perché aiutano gli operatori prima a riempire nel modo più efficiente ogni singolo veicolo di trasporto, e poi a guidarlo lungo il percorso di consegna più veloce, aggiornato in tempo reale in base all’evoluzione del traffico o alle mutate esigenze del singolo cliente finale.
Si evolvono anche i mezzi di trasporto: da una parte i furgoni diventano ibridi o full-electric per ridurre le emissioni e muoversi nei centri abitati interdetti al traffico. Dotati di sistemi di comunicazione e georeferenziazione, trasmettono dati sulla propria posizione, condizioni e consumi, consentendo di gestire da remoto il loro percorso, di restare in contatto costante con l’operatore e, soprattutto, di aggiornare in tempo reale il cliente sulla posizione del proprio acquisto. Dall’altra hanno fatto la loro comparsa i primi servizi di last-mile delivery basati su eBike, ideali ad esempio per la consegna tempestiva di prodotti Food&Grocery, dove le biciclette a pedalata agevolata consentono di fare consegne ad emissioni zero e bassissimo impatto sul traffico.
E poi, ancora, si evolvono i servizi dedicati all’utente finale: nel momento in cui il focus della logistica last mile si sposta dal b2b al b2c, diventa cruciale garantire la soddisfazione del cliente, specie considerando che ogni disservizio viene ricondotto al brand venditore invece che al trasportatore. Le stesse piattaforme hardware e software con cui si gestiscono magazzino e flotta, diventano così anche la base per realizzare servizi dedicati con cui il cliente può controllare la sua spedizione, verificarne l’avanzamento in tempo reale, definire e aggiornare le condizioni di consegna dopo l’acquisto, organizzare l’eventuale ritiro di un reso, magari usando l’app dedicata creata da una delle varie startup innovative che stanno nascendo in questo settore.
Se poi si guarda al futuro della logistica last mile, gli esperti anticipano la diffusione di tecnologie oggi ancora poco mature ma promettenti, come i droni per la consegna aerea e capillare nelle città, o le auto a guida autonoma e dotate di bracci robotici con cui depositare le merci nei locker self-service. Innovazioni ancora di là da venire lungo un percorso di rivoluzione tecnologica che stiamo già percorrendo a grande velocità.